Con cugina Francesca capita spesso di vedersi, specie durante i weekend, vista la vicinanza di età con Bea e Lory. E a maggior ragione questo weekend, visto che si festeggiava il quarto compleanno della super cuginetta. Tanti auguri Francy
We usually meet cousin Francesca during the weekend, since she is so close to Bea and Lory. And today there was an additional reason to visit her: she recently turned 4, and there was a great party at her place, with a lovely cake. Happy birthday dear Francesca!!!
L’anno scorso la gita a Leolandia era piaciuta davvero tanto a Lory e Bea. Durante l’anno e’ stata piu’ volte ricordata e da tempo avevamo loro promesso che li avremmo riportati. In questo ultimo periodo i weekend sono spesso intensi e complicati, cosi’, per non rischiare di non riuscire a mantenere la promessa, abbiamo concluso che avremmo dovuto andarci questo sabato. E cosi’ e’ stato. E ora che Bea ha superato la soglia limite di 105 cm, anche i giochi che l’anno scorso le erano proibiti sono diventati accessibili. Compresi i tronchi e il terribile galeone oscillante….
Last year both Bea and Lorenzo enjoyed our visit to Leolandia, and during the winter season they often remembered that day. So we promised them that this summer too we would have been back. Considering that weekend are not always easy, in the last period, we decided to go to Leolandia last Saturday, and the choice was very good. It was crowded, but not too much. And in particular Bea, which now is taller than 105cm, was very happy because she was allowed to join Lorenzo in all the carousels…
Questo fine settimana e’ stato dedicato ad alcuni lavori “manuali”, dal lavaggio dell’auto alla tinteggiatura della cantina. Per fortuna c’e’ stato l’ottimo contributo di Lorenzo e Beatrice che hanno aiutato parecchio…
Per quanto riguardo l’autolavaggio, qualche progresso in effetti c’e’ stato (vedi qui)
This weekend we had to work a lot, both cleaning the car and painting the cellar. Hopefully Lorenzo and Bea gave us a lot of help, and they had a lot of fun…
Che la cucina messicana fosse quella preferita dalla componente maschile adulta di sacchibelli nella sua vita “americana” non e’ un segreto. E anche se la pur provinciale Pavia, dal punto di vista eno-gastronomico, si sta un po’ sprovincializzando, con un bel fiorire di locali etnici in centro, un ristorante tex-mex per ora manca. Cosi’ la componente femminile adulta di casa sacchibelli, sfidando il caldo, ieri si e’ cimentata con una bella interpretazione tex-mex-lombarda del celebrre burrito. Esperimenti simili risalgono alla notte dei tempi di questo blog (vedi qui), e sono sempre molto apprezzati.
Yesterday, after a lot of time (see here) Silvia did some very interesting tex-mex experiment, preparing a nice version of the famous “burrito” an element that has been Enrico’s nutrition base during his year at Berkeley, far away in the past…. And, as you can get from the picture, Enrico did appreciate it a lot….
Immagino un bambino, su quella barca, aggrappato ai genitori. Un bambino che fugge da un paese in guerra, un bambino che forse non percepisce tutte le difficolta’ di crescere in un paese del genere… I bambini a volte sono sorprendenti nella loro ingenuita’. Immagino gli occhi di questo bambino, che guardano con cieca fiducia ai genitori, che lo portano su una nave malridotta, coscienti dei rischi, ma speranzosi di fuggire verso un futuro migliore. E continuano a guardarsi intorno,, questi occhi, quando la barca comincia ad imbarcare acqua, e vedono le lacrime e il dolore nei genitori e in tutti coloro che, ammassati, viaggiano stipati su quel barcone. Immagino gli occhi di quel bambino, quando vedono arrivare una nave in soccorso, e le speranze che rinascono. Immagino gli occhi di quel bambino, passata la paura, che contemplano da lontano le coste di un’isola meravigliosa: il mare cristallino, le spiagge. Forse anche le urla di gioia di altri bimbi al mare. E l’isola sempre piu’ vicina, eppure sembra che la nave che l’ha salvato non possa attraccare. Immagino gli occhi di questo bambino, guardare il mondo intorno a se’, guardare le navi che impediscono l’attracco, guardare la terra promessa, a un passo, senza poterla toccare. E immagino che questi occhi non capiscano.
Immagino altri due occhi, stavolta di un bambino che guarda dalla spiaggia, lontano verso il mare. Sono gli occhi di un bambino, probabilmente in vacanza, che scrutano l’orizzonte, dopo aver sentito, magari in TV, che una nave era alla deriva e un’altra nave e’ arrivata in suo soccorso. La TV parlava di una ragazza, alla guida di questa nave di soccorso. E gli occhi di questo bambino immaginano magari una super eroina, come Captain Marvell, che ha salvato 42 poveri migranti. Scruta l’orizzonte, speranzoso di vedere avvicnarsi questa nave, magaari di vedere e conoscere questa nuova super eroina. E finalmente la nave compare, poco fuori dal porto. Ma anziche’ festeggiarla, altre navi si oppongono al suo attracco. Immagino gli occhi di questo bambino, delusi, che non capiscono. Non capiscono perche’ la nave venga respinta, e quando finalmente la nave attracca, l’eroina viene addirittura arrestata. E sono sicuro che anche gli occhi di questo bambino, non capiscono.
I bambini possono non capire; il bambino migrante e il bambino sulla spiaggia potrebbero ssere compagni di scuola, essere amici e giocare insieme. Gli occhi innocenti dei bambini non possono capire. Ma noi siamo adulti, e non possiamo non capire…