L’ultima uscita targata “Pedale-Maiale” risale a 6 anni fa, con la pedalata fino a Domodossola, l’ultima in cui abbiamo potuto avere Ivan a pedalare insieme a noi.
Il vuoto causato dalla scomparsa di Ivan ha inevitabilmente inghiottito anche il rituale del Pedale-Maiale, che di fatto e’ finito. Ma il piacere di pedalare, insieme agli amici, e’ qualcosa che sopravvive, e’ uno stato mentale cosi’, seppur a fatica, si cerca di proseguire.
Con Antonio e Alessandro (aka, il Pesu) siamo cosi’ tornati, 13 anni dopo, sulle colline intorno a Finale Ligure, sfiorando quella salita al Melogno, anche nota come “Il volo delle anatre”, e descrivendo un anello di saliscendi davvero entusiasmante, baciato dal sole, accompagnato dal vento e culminato, come inevitabile che fosse, in un ottimo pranzo a Finalborgo.
It was since a while that we didn’t ride together; since Ivan passed away, the magic of Pedale-Maiale is not here anymore. But to ride in lovely place, with good friends, is something that helps. So here we are, together with Pesu and Antonio, back around Finale Ligure. See more details here.
La componente maschile adulta di casa sacchibelli sul lungomare prima della partenza
Quel tratto di strada (e di mare) tra Finale, Varigotti e Noli è davvero bello. Nei non rari giorni di sole e limpido, diventa addirittura magico. E quelle mattine che la componente maschile adulta di casa sacchibelli prende la bici e la percorre, si resta quasi senza fiato…
La magia della bici nella bellezza
It is something magic to ride the bicycle from Finale to Noli, stopping at Varigotti. When the sky is blue, and the sun amazingly bright, it becomes marvellous….
L’auto finisce di percorrere la zona pedonale/ciclabile
Ci sono tanti parametri per giudicare un’Amministrazione. La disattenzione o il menegreghismo con cui a Pavia ci si occupa di viabilità è abbastanza emblematica, e trasversale ai colori politici.
Da anni un tratto di via Alzaia è pedonale/ciclabile. Incredibile, ma vero. Cartelli ben chiari e panettoni che bloccano il passaggio. Una delle poche zone ciclo/pedonali effettivamente rispettate. Poi i panettoni sono spariti, e ora è sparito, da un accesso, la cartellonistica.
L’area continua a essere ciclo/pedonale, ma chi vi accede da Città Giardino non incontra alcun segnale o ostacolo, col rischio di falciare pedoni e ciclisti che certo non si aspettano il transito di auto. E su quel tratto di strada vi è l’accesso a una scuola media.
Passano i mesi e nulla succede. Si segnala al Sindaco e all’assessore teoricamente responsabile, e non accade nulla. Si segnala attraverso un portale ad hoc, e siamo in attesa. Il fatto pero’ che dopo essersi autenticati con lo spid venga richiesto di caricare una copia della carta di identita’ non lascia ben sperare…
Il tratto incriminato
Only in Pavia we can have a piece of street that, if you enter it from one side, is only for pedestrian and bycicles. If you enter from the other side, there is no indication about any limitation, and cars are free to drive through.
And no one is answering when you try to highlight how dangerous it could be…
Durante le vacanze estive, con la bici “del mare” la componente maschile adulta di casa ama pedalare, la mattina presto, per godersi l’alba lungo il meraviglioso tratto di Aurelia che collega Finale a Noli, passando per Varigotti. In un agosto capita una o due volte, ma e’ sempre meraviglioso.
It is my august early morning activity, it happens only 2 or 3 times in a month, but it is a beautiful ride, with amazing landscapes.
Ritorniamo, dopo tanto tempo, su uno dei temi cari a questo blog. Ci ritorniamo dopo aver trascorso qualche giorno di vacanza a Copenaghen, e aver constatato che cio’ che qui (in Italia) sembra impossibile, in realtà esiste altrove. Soffermiamoci su Pavia:
Capitale (quindi significativamente piu’ grande di Pavia=
Piatta
Clima freddo d’inverno e molto piovoso in generale
A Copenaghen, lo abbiamo provato, esiste un sistema di piste ciclabili (prevalentemente separate dalla carreggiata dove transitano le auto) interconnesse che permette di muoversi ovunque in bici, stando protetti. Come conseguenza un sacco di gente si sposta in bicicletta. Postini in bicicletta, corrieri con cargo bikes e un totale di circa 400 auto per ogni 1000 abitanti (https://it.wikipedia.org/wiki/Veicoli_pro_capite_nel_mondo)
A Pavia invece abbiamo avuto negli anni giunte che, al più, promuovevano marciapiedi a piste ciclo-pedonali, comunque completamente sconnesse, e giunte che addirittura decidevano di rimuovere piste ciclabili per ripristinare parcheggi (700 auto per ogni 1000 abitanti).
Perchè? Per una differenza di cultura, si dice. Ma cosa determina la differenza di cultura? Copenaghen ha strade piu’ larghe di Pavia? Difficile da dire, ma di sicuro vi e’ una grossa differenza: a Copenaghen hanno deciso che le strade servono per far spostare le auto (e le bici), non per far sostare auto a bordo strada. Quindi nessuna macchina parcheggiata sui bordi della strada, e i bordi della strada promossi a pista ciclabile.
E’ pensabile un approccio del genere a Pavia? VIene da dire di no, perchè la risposta di chi la auto normalmente la parcheggia a bordo strada (quando non sul marciapiede) è sempre: “Già i parcheggi sono pochi, e io l’auto dove la metto?”; e poi il trasporto pubblico danese è probabilmente molto più efficiente e capillare di quello italiano. Tutto (forse) vero, anche se il parcheggiare l’auto a bordo strada non e’ un diritto (anche se e’ considerato come tale), ma una precisa scelta. Ma la domanda resta: anche ammesso che tutto sia vero, perchè Copenaghen è una città a misura di bicicletta e Pavia è una città a misura di auto? Di sicuro quello che è innegabile è che una città come Copenaghen, dove la mobilità predilige i soggetti deboli, è di sicuro piuù appealing di una città come Pavia (e tante altre città italiane) dove pedalare, magari coi bimbi piccoli, espone a gravi rischi e pericoli….
It is a bit hard to translate in english the previous post. The message is that, after visiting Copenaghen, we now know that a city with pedestrian and bicycles at the center of the mobility strategy exists. Unfortunately it seems impossible to implement anything similar in Italy too…
Era la bici della nonna di Silvia. Ferma e impolverata da almeno una trentina d’anni. Eppure integra, nonostante la ruggine e gli inevitabili problemi alle ruote. Un bel telaio, una bici di tipo Olanda che era un peccato non rivitalizzare. E così è stato. Senza poterci dedicare tutto il tempo che avrebbe meritato, la bici è stata pulita e sistemata. Cambiati cerchioni, camere d’aria e copertoni. Oliata la catena, aggiunte luci e cavalletto. E ora è tornata a sfrecciare per Pavia….
The old bike of Silvia’s grandmother. It was staying in a basement since more than 30 years. Dirty, rusted, with ruined tires, but still beautiful. So we decided to recover it. It is something we like. To restore old bycicles, to be used again. We think it is a good message. So, although we didn’t have too much time, we did our best. And then we gave it to our friend Asma, who is now happily using it.
Le nostre vacanze proseguono, la compagnia di amici si e’ riformata, e la magia della vacanza al mare con i bimbi allegri e spensierati si ripete. E noi ci si continua a spostare tutti in bici, formando bellissime carovane….
Our summer vacations are going on, with Lory and Bea happy with their friends. And we always move around, all together, riding our bicycles….
Lorenzo, la cui bici sembra ormai piccola, pedala sempre più volentieri ed è riuscito addirittura a salire la rampa dei garage, decisamente ripida e finora mai superata da nessun ciclista… E poi al parco, in discese spericolate
Pedalare nel bellissimo parco della Vernavola
Lorenzo is always happy when he can ride, both when he climbs, and also when he climbs down…. A lot of fun….
La Bianchi (modello Brava, del 2000) non è certo una bici da corsa super performante, consideando il telaio pesante di acciaio. Eppure è un oggetto a cui la componente maschile adulta di casa sacchibelli e’ affezionatissimo. Comprata (al Missing Link) con pedali “retro” a fascetta, era stata upgradata ad avere pedali con attacchi più moderni nel 2014 (vedi qui). Ma la scomodità di dover portare le apposite scarpe alla fine mi ha fatto ritornare indietro sui miei passi, ed eccola allestita con nuovi pedali piu’ convenzionali.
I never enjoyed too much the new pedals I mounted in 2014 (see here) on my Bianchi road bike, mainly because forced to wear the right shoes. So, to make easier its use, here we are back with conventional pedals. Let’s see if this will allow me to use it a bit more.
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