Salvaciclisti?

April 29, 2012 // Posted in bike  

Il mezzo del Comune in divieto di sosta

Mentre finalmente anche in Italia comincia ad aumentare, almeno a parole, l’attenzione nei confronti dei diritti dei ciclisti (si veda il movimento Salvaiciclisti), con l’organizzazione di una giornata di sensibilizzazione ai Fori Imperiali (vedi qui) nella Pavia che sarebbe la citta’ perfetta (clima mite per 3 stagioni su 4, pianura) la bicicletta continua a essere esiliata a mezzo di trasporto di pochi folli che osano sfidare i soprusi di auto e mezzi a motore. Le poche bici per il bike sharing di cui l’Amministrazione Comunale va tanto fiera (vedi qui) sono forse un buono spot, ma poco altro. La vita quotidiana del ciclista pavese, alle prese con nuove rotonde, piste ciclabili (?) okkupate impunemente, prepotenze di certi automobilisti, e’ un continuo calvario. E a dimostrazione di quanto l’Amministrazione e la Polizia Municipale siano cosi’ poco sensibili al problema, ecco una foto (una fra le tante che si potrebbero scattere quotidianamente) in cui un mezzo del Comune occupa uno dei pochi parcheggi destinati alle bici. Il tutto di fronte al palazzo Mezzabarba, con un viavai continuo di Vigili Urbani…..


While in Italy too, probably because of increased cost of gas, people is more sensitive to sustainable mobility and in particular to the use of the bicycle, in Pavia it is always a nightmare to ride through the traffic. Although there is some “bike sharing” proposal from “Amministrazione Comunale”, this seems to be just a “spot” and not a serious proposal. In fact it always happens that bike riders like us have to face the arrogance of cars (and of cars drivers). And this arrogance is oddly tolerated by the authorities, as demonstrate by the picture taken in front of the city hall….

This entry was posted on April 29, 2012 at 9:52 am and is filed under bike. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed. You can leave a response, or trackback from your own site.

Comments (1)

  • Sanz says:

    Ieri in un forum ho letto questo
    (ANSA) – ROMA, 14 MAG – “Come già fatto in Europa, finanziando diversi progetti legati alle piste ciclabili, anche in Italia è necessario riservare maggiore attenzione alla ‘mobilità leggera’. In questo senso il governo è impegnato a favorire politiche di mobilità sostenibile, anche con l’obiettivo di ridurre il tasso di incidenti stradali che coinvolgono i ciclisti”. E’ quanto scrive il presidente del Consiglio, Mario Monti, in un messaggio inviato a #salvaiciclisti.

    Dopo averlo letto l’ho pero’ commentato cosi’:

    “saro’ controcorrente… ma secondo me il punto non e’ cosa fa la pubblica amministrazione o quanti km di piste ci sono.

    Il punto e’ il cambio di mentalita’ degli utenti della strada e dei potenziali ciclisti.

    Se il 50% di chi si muove per lavoro in citta’ usasse la bici allora arriverebbero anche le infrastrutture.

    Se invece si aspettano le infrastrutture prima di mettersi a pedalare quale amministrazione mai si mettera’ a fare piste?
    Ecco allora che le piste ciclabili rimarranno poche ed utilizzate prevalentemente per poter far circolare le famigliole con qualche rischio in meno (forse)…

    Ma questo e’ tempo libero, non mobilita’ alternativa (di cui fanno parte anche le bici elettriche, gli scooter, i mezzi pubblici,…).

    Si vogliono le piste? Pedaliamo e dimostriamo coi fatti che un’alternativa e’ possibile…e alla fine magari avremo anche strade meno caotiche affrontabili in bici.

    E’ la massa critica di ciclisti che quotidianamente si recano in bici al lavoro, almeno per 7 mesi l’anno che puo’ fare la differenza.
    Da non confondere con le critical mass piene di bici colorate utile (forse) per segnalare il problema.

    Anche perche’, se non cambia la mentalita’, dopo le piste ci sono tante scuse che sono accampate per non lasciare a casa l’auto, ecco le principali:
    -forse piove (parafanghi,mantellina…e poi non diluviera’ tutti i giorni/autobus)
    -c’e’ vento (vai piu’ piano/usa una bici elettrica/autobus)
    -fa freddo (ti copri/autobus)
    -devo fare la spesa (tutti i giorni? E poi per piccole spese la bici e’ anche piu’ pratica o al limite con bici elettrica incrementa le tue capacita’ di carico oppure autobus)
    -sudo (vai piu’ piano/usa una bici elettrica e in futuro se tanta gente pedala allora forse si potra’ pensare di mettere doccie nei luoghi di lavoro)
    -ci metto piu’ tempo (per tragitti sotto i 5 km la macchina e’ piu’ lenta, in taluni casi anche sotto i 10)

    Della serie, chi vuole trova il modo, chi non vuole trova la scusa”

    Questo Enrico, giusto per dire che mi trovo molto d’accordo in come inizi il tuo post… aumenta la sensibilita’, almeno a parole, e nel giudizio su quello che davvero valgono le bici in bike sharing..

    Ma nonostante questo credo che l’esempio valga piu’ di 1000 parole e anche di tante iniziative (spesso tardive, contraddittorie, faraoniche, sporadiche) prese dalle varie pubbliche amministrazioni.

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